La nuova EBM sostenibile e digitale

Un approccio globale: Sicurezza del paziente e Prevenzione del contenzioso

Pubblichiamo una nostra ricerca sulla sostenibilità della EBM. L’attività degli ultimi anni di consulenza e formazione sulla pratica clinica e assistenziale ci da continue conferme che la sicurezza dei pazienti e la qualità delle cure devono essere prima di tutto sostenibili. Ci riferiamo alle diverse ed integrate dimensioni implicate dai servizi sanitari: sostenibilità economica, pratica, giuridica, scientifica e tecnologica, sociale.

Operando in quest’ottica, mentre riconosciamo che la EBM e le Linee guida sono diventati elementi imprescindibili nella pratica clinica, riteniamo che la EBM deve essere prima di tutto sostenibile, oltre che evoluta e digitale.

L’evoluzione della EBM da accogliere e quella che, nelle decisioni cliniche ed assistenziali, va verso il riconoscimento della soggettività ed esperienza dei medici e verso l’assunzione delle preferenze e le attese dei pazienti. Inoltre, una volta superata la pretesa di generabilità, la EBM deve assumere il contesto nel quale viene ad operare, e per dare evidenze dell’importanza di questa presa in considerazione del contesto abbiamo sviluppato e proposto il caso “Contrasto alle infezioni ospedaliere e all’antibiotico resistenza”con applicazione di una piattaforma digitale multifattoriale con inclusione dei fattori ambientali, amministrativi ed economici.

La EBM non può fare a meno di evolvere verso la EBM digitale e predittiva: Data Mining, estrazioni dei dati e delle relazioni dalla EBM, Big data, Fascicolo Sanitario Elettronico e Intelligenza Artificiale, EBM e Machine Learning, applicazioni dell’IA per la EBM, insieme alla necessita di nuove norme.

Nella seconda parte del volume abbiamo affrontato le criticità ricorrenti nella gestione del rischio clinico ed infettivo: il sottoutilizzo diffuso dell’Incident Reporting, la carenza di best practices nel trattamento dei reclami, l’individuazione, valutazione e accettazione, del rischio basate soltanto su criteri qualitativi e percettivi, gli approcci colpevolizzanti agli eventi avversi e agli errori. Sono criticità che vanno affrontate con adeguati strumenti per mitigare il rischio clinico ed infettivo e praticando una digitalizzazione che riduca al minimo il data entry manuale, migliori l’usabilità delle interfacce e l’interoperabilità con e tra i sistemi informativi, in modo che gli operatori sanitari siano facilitati nelle registrazioni e siano motivati alle stesse riconoscendo il valore delle evidenze digitali attraverso il supporto della formazione.

I risultati della ricerca propongono strategie per perseguire la centralità degli operatori sanitari e del paziente, sostenendo la necessita di estendere la gestione del rischio clinico ed infettivo al fine di contribuire alla gestione dei sinistri e del contenzioso. Allo scopo, il  trattamento di eventi avversi che hanno causato danni ai pazienti è stato integrato con best practice sulla gestione dei reclami, con modelli e strumenti operativi per mitigare il rischio di escalation a denunce e a richieste di risarcimento, metodologie sulla “comunicazione aperta” verso i pazienti e caregiver. Sono best practice e metodologie che ci hanno permesso di valutare e valorizzare il rischio correlato ad eventi avversi potenziali e ad eventi accaduti con danni ai pazienti e senza successiva denuncia, in modo da poter proporre un Modello di calcolo del Fondo rischi.

Scienza dell’umanesimo digitale

Scienza dell’umanesimo, umanescienza digitale, Scienza dell’umanesimo digitale: è un’idea nata in Nomos pensando a “Ominescenza” di Michel Serres, che sta a designare l’emergenza di un nuovo uomo, dice di speranze miscelate ad inquietudini. Intendiamo con Scienza dell’umanesimo digitale proporre un’analisi umanistica, antropologica della scienza e delle tecnologie digitali, dell’innovazione epocale, cercando di cogliere l’umanità che è all’origine delle invenzioni, scoperte, opere e idee. Viviamo questa impresa con l’entusiasmo e la felicità di trovarci davanti ad un nuovo mondo che ha ben pochi rapporti con quello che abbandoniamo.

Confessiamo che la nostra Factory Nomos ha tratto ispirazione dalle botteghe umanistiche dell’arte e della scienza pensate da Roberto Rossellini, regista tra i più importanti del cinema neorealista italiano, sceneggiatore e produttore. Ci siamo chiesti oggi, nell’era digitale, come comprendere L’ultima utopia di Roberto Rossellini, che rivedeva nel sapere la via per la liberazione individuale. Il nostro sogno è far conoscere i grandi umanisti del presente per formare gli umanisti del futuro.

Abbiamo indagato sulla trasformazione della condizione umana implicata dal digitale, procedendo senza mappa, contrari a quello che chiamiamo “metodo”, mossi dalla passione e da paziente lavoro di ricerca. Vogliamo dire che il nostro non è un cammino metodico, è piuttosto un esodo, nel senso in cui il cammino si stacca dal cammino, in cui la via prende l’esterno della via.

Non abbiamo rinunciato a porre domande radicali quali “Che cos’è l’umano?”. Abbiamo cercato di conoscere l’umanità digitale in quanto innovazione e cambiamento epocale portati dalla rivoluzione digitale permanente: una nuova conoscenza, un nuovo modo di pensare, un nuovo tipo di libertà.

è cambiato il mondo ed è cambiato l’uomo, è cambiato il nostro essere al mondo.

Si tratta di riconoscere la radicale trasformazione della condizione umana dovuta allo straordinario potere di vita e di morte accumulato nei cambiamenti promossi dal sapere scientifico-tecnologico dell’umanità.

La prima cosa di cui prendere coscienza è che questo cambiamento c’è e che si tratta di un passaggio verso possibilità inesplorate. Siamo immersi come non mai in un nuovo ambiente associato alle tecnologie digitali – e in una nuova umanità. Comprendere l’umanità digitale è abitare e trovarsi coinvolti, con tutta la nostra esistenza, ed oltre la coscienza, in questo contesto ambientale, dal momento che siamo legati con ciò che doveva essere il nostro oggetto.

Intelligenza artificiale sostenibile

Nomos è impegnata da più di trent’anni nella consulenza sulla sostenibilità ambientale e dell’innovazione tecnologica.

Il libro fa parte di un ampio progetto di ricerca che investe le trasformazioni epocali e sostenibili dell’umanità, vista nel rapporto interattivo con le nuove tecnologie e nel contesto degli ambienti mediali nei quali viviamo.

A meno di un anno della pubblicazione “Un nuovo umanesimo per la medicina digitale e l’intelligenza artificiale”, abbiamo ritenuto approfondire le possibilità di uno sviluppo sostenibile dell’Intelligenza Artificiale considerata nel contesto dei cambiamenti epocali che si sono avuti nel mondo: ”In alcuni decenni si sono trasformati radicalmente il rapporto con il mondo e con la natura, i corpi, la loro sofferenza, l’ambiente, la mobilità degli umani e delle cose, la speranza di vita, la decisione di far nascere e, talvolta, di far morire, la demografia mondiale, l’habitat  nello spazio, la natura del legame nelle collettività, il sapere e la potenza“ Michel Serres.

Gli sviluppi possibili dell’Intelligenza Artificiale sono presi come punto di riferimento per cogliere la dimensione epocale di tali cambiamenti. In proposito, si è evidenziata l’urgenza della presa di consapevolezza di una nuova co-appartenenza e inter-implicazione rispetto al mondo, che comporta un riposizionamento dell’umano nei sistemi di Intelligenza Artificiale e nelle dinamiche ibridative umano-animali-naturali-tecnologiche.

Abbiamo cercato di rendere evidente che uno sviluppo sostenibile deve partire dalla consapevolezza che l’Intelligenza Artificiale è “senza intelligenza e senza corpo” ed è “incosciente ed irresponsabile”. E quindi abbiamo proposto alcune risposte a domande come: quale conoscenza, quale lavoro, cosa può fare l’Intelligenza Artificiale senza intelligenza e senza corpo? La stessa IA non cerca di simulare o sostituire l’intelligenza naturale e il corpo umano. Forse può simulare un cervello, difficilmente si può sostituire un corpo.

I termini della responsabilità sono stati considerati rispetto ai processi decisionali ed in particolare per le applicazioni della IA generativa.

La vera novità è che, al di là del riduzionismo tecnologico, lo sviluppo sostenibile dell’Intelligenza Artificiale richiede un nuovo umanesimo, che a sua volta si costruisce come ecologico, in un legame di co-appartenenza e relazione interattiva con e nel mondo, rendendo sostenibili le nuove relazioni con il corpo, le tecnologie, col mondo e con gli altri uomini. E’ una visione in armonia con gli obiettivi di sviluppo sostenibile posti dall’ONU: l’impatto positivo o negativo dell’IA va considerato rispetto ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dall’ONU nell’Agenda 2030 (SDGs).

Il volume ha visto direttamente impegnati Giuseppe Perrella e Giampiero Delli Rocili, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato di Nomos.

Un nuovo umanesimo per la medicina digitale e l’intelligenza artificiale

Nomos è impegnata da più di trent’anni in sanità nella ricerca, sperimentazione e consulenza sull’innovazione organizzativa e tecnologica centrata sui processi e sulle persone.

Mirare alla qualità eccellente ed eccitante in sanità è significato migliorare l’umanizzazione della medicina e dell’assistenza, investendo prioritariamente su valori e innovazioni tecnologiche sostenibili, facendo leva sulla passione, creatività – e sull’intelligenza delle organizzazioni e delle nuove tecnologie. Abbiamo cercato di coinvolgere i pazienti e le altre parti interessate fin nella progettazione delle soluzioni, in modo che siano sempre più parte della User Experience Design.

Siamo di fronte ad una nuova umanità, e a cambiamenti epocali che non hanno precedenti, e allora abbiamo cercato di cogliere la vera novità del mondo che viene, sapendo che ci siamo sempre trovati a che fare con quell’anello di retroazione che ci rende dipendenti dagli artefatti da noi prodotti e che in realtà dipendono da noi. A partire da questa consapevolezza, abbiamo cercato di individuare visioni e strategie che pongano l’uomo, con tutte le sue capacità e debolezze, alla guida della digitalizzazione della medicina e delle applicazioni mediche dell’Intelligenza Artificiale. Il mondo della medicina si trasforma così tanto e così velocemente, da aver bisogno, mai come ora, di operatori della trasformazione.

Il volume ha visto direttamente impegnati Giampiero Delli Rocili e Giuseppe Perrella, rispettivamente Amministratore Delegato e Presidente di Nomos.

Il contributo di Gianpiero Guerrieri è uno straordinario lampo rivelatore che apre snodi, biforcazioni, connessioni… ci spinge a pensare. E’ il tra che ha caratterizzato la sua storia professionale: il felice ed unico incontro dell’esperienza di direzione dei sistemi informativi delle organizzazioni sanitarie ospedaliere, territoriali e regionali e con l’attività di osservatorio del futuro tecnologico dalla Direzione dei Sistemi Informativi e dell’Innovazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il Modello EFQM per l’Eccellenza in Sanità

Il Modello EFQM è stato interpretato per il sistema sanitario italiano con la pubblicazione Nomos ‘Il Modello EFQM per l’eccellenza in sanità’, un passaggio importante per permettere a strutture pubbliche, private e private accreditate di applicare criteri di eccellenza.

“La presa in carico globale del paziente e delle altre parti interessate, l’ampia visione dell’ecosistema e degli stakeholder, l’attenzione ai processi operativi e il forte orientamento a risultati eccellenti, il non essere prescrittivo sono alcuni aspetti prioritari per la sanità” sottolinea l’ing.  Giuseppe Perrella, presidente Nomos

Nomos, che ha curato la pubblicazione, è partner tecnico-commerciale privilegiato, riconosciuto dal Consorzio SCIRE per il settore Sanità sull’intero territorio nazionale. Nomos è impegnata da decenni a diffondere la qualità eccellente in sanità e ha rilevato nell’incontro con il Modello EFQM un’ulteriore opportunità per la creazione di valore sostenibile con le organizzazioni sanitarie, nei percorsi di miglioramento e cambiamento verso l’eccellenza.

Rischio clinico