Il panorama sanitario italiano si proietta verso un futuro all’insegna dell’integrazione tra ospedale e territorio, sostenuto da investimenti mirati in ambito tecnologico. L’incontro scientifico-istituzionale “Sanità pubblica del futuro tra ospedale e territorio” tenutosi al Ministero della Salute e facente parte della serie di incontri de “La Sanità che vorrei” organizzato dalla SIMIT – Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, ha evidenziato il ruolo chiave della telemedicina e delle risorse tecnologiche nel plasmare il futuro del settore. Gli annunci di fondi aggiuntivi da parte del ministro Orazio Schillaci, destinati alla telemedicina e all’assistenza domiciliare, hanno ricevuto il plauso degli esperti.
Il Ruolo dell’Infettivologo sul Territorio:
Il Prof. Massimo Andreoni ha sottolineato come gli investimenti tecnologici possano rappresentare un’opportunità per spostare l’attenzione dal peso sugli ospedali alle attività sul territorio. Claudio Mastroianni ha evidenziato il ruolo cruciale dell’infettivologo nella prevenzione, negli screening e nella gestione delle infezioni multiresistenti, contribuendo a evitare ospedalizzazioni non necessarie.
La Diffusione della Cultura Infettivologica:
Andrea Gori ha sottolineato l’importanza di diffondere una cultura infettivologica sul territorio, coinvolgendo farmacie e sfruttando la tecnologia per migliorare l’accesso ai servizi sanitari. Tuttavia, ha sottolineato la necessità di un salto di qualità nell’utilizzo dei dati raccolti.
Telemedicina e Tecnologie Evolute:
Il Direttore Generale del Centro Nazionale Telemedicina e Nuove Tecnologie, Francesco Gabbrielli, ha delineato il futuro dell’ospedale, focalizzato sulle emergenze, mentre la telemedicina gestirà le patologie croniche. La cardiologia è un esempio tangibile di successo, con la telemonitoraggio che consente un controllo a distanza e dispositivi indossabili che effettuano elettrocardiogrammi avanzati.
Contributo del Settore Privato:
La sessione conclusiva ha visto il contributo di aziende come Healthware Group, Nomos e Genomedics Srl, che hanno presentato soluzioni innovative. In particolare, come emrso dall’intervento dell’Amministratore Delegato di Nomos, Giampiero Delli Rocili, la piattaforma di Nomos si distingue per correggere comportamenti sanitari e digitalizzare flussi di lavoro, riducendo il rischio di infezioni correlate all’assistenza.
Conclusioni:
L’investimento nella tecnologia e nella telemedicina si configura come un passo fondamentale verso una sanità pubblica più efficiente ed efficace in Italia. Il futuro vede una stretta collaborazione tra il settore pubblico e privato, con l’obiettivo comune di fornire un’assistenza territoriale personalizzata e basata sull’intelligenza artificiale. La strada è tracciata per un sistema diagnostico-terapeutico all’avanguardia, adattato alle esigenze individuali, promuovendo un futuro più sano e sostenibile per tutti.
L’Amministratore Delegato di Nomos, Giampiero Delli Rocili, è stato uno dei relatori dell’evento. Nel suo intervento, ha evidenziato non solo le importanti problematiche associate all’integrazione tra ospedale e territorio ma anche le criticità e le esperienze di alcune regioni che hanno intrapreso i primi percorsi virtuosi in tale direzione.
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